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Archivio Blog - giugno 2022

Splashtop: assistenza remota per qualsiasi dispositivo, da qualsiasi luogo
Splashtop: assistenza remota per qualsiasi dispositivo, da qualsiasi luogo

Splashtop: assistenza remota per qualsiasi dispositivo, da qualsiasi luogo

L'assistenza remota è il processo con cui i team IT possono accedere a un dispositivo da un'altra postazione per risolvere potenziali problemi come il blocco, la rimozione di malware o ransomware e l'installazione di applicazioni. L'assistenza remota può essere chiamata anche supporto remoto ed è spesso associata agli help desk o ai service desk.

Fino all'inizio del secolo, la maggior parte dei dispositivi che richiedevano assistenza informatica erano i computer. Tuttavia, tablet e smartphone sono oggi strumenti fondamentali per i dipendenti, che possono comunicare, gestire file e accedere a informazioni aziendali sensibili da qualsiasi luogo.

La tecnologia di assistenza remota deve comprendere dispositivi mobili, tablet e altri dispositivi specifici del settore, su qualsiasi sistema operativo (compresi Windows, iOS, MacOS, Android o Chrome OS).

 

La domanda di assistenza remota è in aumento

Negli ultimi 10 anni molte organizzazioni hanno implementato strategie BYOD (bring-your-own-device) per offrire ai dipendenti una maggiore flessibilità. Tuttavia, questo ha creato una sfida per i team IT nel supportare i dispositivi dei dipendenti.

I dipendenti hanno bisogno dei loro dispositivi per lavorare e l'IT deve essere in grado di rispondere rapidamente alle richieste di assistenza, indipendentemente dal tipo di dispositivo. Di conseguenza, i tempi di risoluzione non sono mai stati così importanti per i team IT, ed è per questo che la scelta del giusto software di assistenza remota è così importante.

 

Splashtop: la soluzione ideale

Un buon software di assistenza remota deve essere in grado di consentire ai team IT di:

  • accedere rapidamente e risolvere i problemi su qualsiasi dispositivo remoto;
  • creare un controllo degli accessi e dei permessi basato sui ruoli, per creare regole di autorizzazione basate sugli utenti o sul livello di gestione;
  • consolidare la reportistica per identificare i problemi comuni;
  • monitorare le attività sospette su un gran numero di dispositivi remoti;
  • garantire la conformità alle leggi e alle normative vigenti;
  • integrazione con i fornitori di Single Sign On (SSO) per semplificare la manutenzione di login e password.

Splashtop possiede tutte queste caratteristiche e molto altro ancora, il che lo rende la soluzione ideale per aziende con dipendenti che lavorano a lungo in remoto o in modo flessibile.

Le soluzioni di assistenza remota Splashtop sono altamente sicure, affidabili e facili da usare. Provate subito Splashtop gratuitamente per 14 giorni e capirete perché migliaia di aziende scelgono Splashtop per le loro esigenze di assistenza remota.

 

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Quanto denaro viene speso per la cybersicurezza
Quanto denaro viene speso per la cybersicurezza

Quanto denaro viene speso per la cybersicurezza

Negli ultimi anni gli attacchi informatici hanno comportato enormi spese per le aziende, la cosa peggiore è che queste sono destinate a salire esponenzialmente nel prossimo decennio.

Gli hacker sono sempre più numerosi ed organizzati in gruppi criminali informatici, che reinvestono ogni anno circa 1.000 miliardi di dollari per acquisire nuove attrezzature e sviluppare software per eseguire il prossimo attacco.

Inoltre, l’aumento del lavoro a distanza e la diffusione dei dispositivi mobili, offre ai criminali informatici maggiori opportunità di attaccare, sfruttando le comunicazioni virtuali.

La cybersicurezza è perciò diventata un requisito fondamentale per tutte le aziende che desiderano operare nel panorama digitale odierno. La domanda non è più "devo investire nella cybersicurezza", ma piuttosto "quanto devo spendere per la cybersicurezza".

Purtroppo, decidere esattamente quanto spendere per proteggersi da criminali informatici in continua evoluzione non è facile. Tuttavia, secondo una ricerca di SecureAge, la spesa media per la cybersicurezza di un'azienda è pari a 2.700 dollari per ogni dipendente a tempo pieno.

 

Come investire nella cybersicurezza

Rimane comunque da scegliere quali soluzioni impiegare per quel budget:

1. Rivolgersi a dei consulenti di cybersicurezza

Un modo per investire nella cybersicurezza dell’azienda è quello di affidarsi a specialisti interni, per scegliere la migliore combinazione di strumenti in grado di soddisfare le specifiche esigenze aziendali.

Tuttavia, questa soluzione può essere estremamente costosa e richiedere molto tempo, soprattutto se si opera in più territori con diverse leggi e diversi regolamenti sulla privacy dei dati. Inoltre, la maggior parte delle aziende, soprattutto le PMI, non dispone delle risorse necessarie.

2. Acquistare strumenti base di cybersicurezza

Utilizzare una soluzione antivirus in cloud può essere utile per difendersi dai malware, ma la protezione ottenuta non è poi così completa.

In effetti, anche il più sofisticato software antivirus dotato di intelligenza artificiale, può avere un tasso di rilevamento che arrivi al massimo al 99%, lasciando così i computer ancora esposti al rischio.

3. Utilizzare CatchPulse Pro

CatchPulse Pro offre un controllo intuitivo delle applicazioni guidato dall'intelligenza artificiale, che dispone di un monitoraggio sempre attivo ed in tempo reale per le aziende che desiderano una protezione al 100% dalle minacce malware conosciute e sconosciute.

CatchPulse Pro opera su un modello zero-trust, ovvero applica un principio di blocco predefinito, per eliminare le minacce informatiche sconosciute.

Inoltre, CatchPulse Pro è altamente intuitivo, il che significa che non è necessario essere un esperto di sicurezza informatica per usarlo.

Le soluzioni endpoint plug-and-play di SecureAge stanno alzando la posta in gioco contro i prodotti di crittografia e le soluzioni antivirus tradizionali, come evidenziato da una storia di 18 anni con ZERO violazioni di dati o attacchi malware.

SecureAPlus offre un controllo delle applicazioni personalizzabile ed intuitivo che utilizza un motore potenziato dall’ Intelligenza Artificiale con lo scopo di proteggere i dispositivi contro molteplici vettori di attacco, siano essi conosciuti o sconosciuti, file o senza file, interni o esterni.

 

Per saperne di più a riguardo di SecureAge clicca qui e per avere maggiori informazioni sul prodotto CatchPulse clicca qui

 

AppBlocker: la nuova funzione di SafeDNS
AppBlocker: la nuova funzione di SafeDNS

AppBlocker: la nuova funzione di SafeDNS

Negli ultimi anni, con il diffondersi del lavoro da remoto e la crescente digitalizzazione delle aziende, gli attacchi informatici sono aumentati enormemente.

Virus e malware sono sempre più evoluti, ed è per questo che le aziende necessitano di un controllo completo sulla sicurezza della propria rete.

 

AppBlocker è ora disponibile

AppBlocker è la nuova funzione di SafeDNS che blocca l'accesso a vari gruppi di applicazioni. Aiuta gli utenti a mantenere sicura l'infrastruttura aziendale con un filtraggio più dettagliato e a bloccare facilmente tutti i domini correlati a determinate applicazioni, come la condivisione di file, il monitoraggio del sistema, le VPN e così via. In pratica, tutte le applicazioni che potrebbero comportare rischi per la sicurezza informatica dell'azienda o il furto di dati nel sistema. 

 

Una miriade di applicazioni

AppBlocker blocca l’accesso ad oltre 80 applicazioni, organizzate in 11 gruppi per facilitare la navigazione:

  • ecosistemi (Apple, Google, WeChat e altri),
  • servizi di condivisione di file (Dropbox, uTorrent, 4shared e altri)
  • app di messaggistica (Slack, Snapchat, Viber e altre),
  • portali (Baidu, Yahoo e altri), servizi tecnologici (GitLab, GitHub),
  • VoIP (RingCentral, Zoom, LogmeIn e altri),
  • servizi VPN (NordVPN),
  • CyberGhost VPN e altri),
  • servizi di cybersecurity (Shodan, Zscaler),
  • servizi finanziari (Ethermine, Flypool e altri),
  • servizi di posta elettronica (ProtonMail, Thunderbird, Hushmail e altri),
  • servizi di desktop remoto (RemotePC, AnyDesk, TeamViewer).

Per vedere l'elenco completo delle app da bloccare, è sufficiente controllare la scheda Categorie nella dashboard e quindi scegliere AppBlocker.

Inoltre, l'utente è libero di scegliere qualsiasi app o gruppo di app da bloccare, poiché l'elenco è completamente personalizzabile.

 

Prova AppBlocker con SafeDNS

AppBlocker è particolarmente utile per le aziende con dipendenti remoti, per assicurarsi che i dati siano condivisi solo all'interno degli ecosistemi e delle applicazioni autorizzate per il team.

Richiedi la tua licenza di prova gratuita SafeDNS e proteggi la tua azienda dalle minacce informatiche e dai contenuti indesiderati su Internet per 15 giorni.

 

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Riattivare i dispositivi da remoto con la funzione Wake-on-LAN di AnyDesk
Riattivare i dispositivi da remoto con la funzione Wake-on-LAN di AnyDesk

Riattivare i dispositivi da remoto con la funzione Wake-on-LAN di AnyDesk

 

Con un numero sempre maggiore di persone che lavorano fuori dall'ufficio in modo permanente, la tecnologia remota facilita il passaggio dall'ambiente d'ufficio alla propria casa, o qualsiasi altro luogo del mondo.

La funzione Wake-on-LAN è una caratteristica essenziale delle soluzioni desktop remote professionali, la quale consente agli utenti di riattivare i dispositivi in stato di basso consumo (come la modalità sleep, ibrida o di spegnimento) senza che nessuno debba premere fisicamente il pulsante di accensione.

 

Come impostare correttamente la funzione Wake-on-LAN con AnyDesk

Il software di desktop remoto AnyDesk offre la funzione Wake-on-LAN ma per abilitarla sul computer di destinazione è necessario assicurarsi che:

  • Nella rete del computer dormiente sia online almeno un altro dispositivo AnyDesk.
  • La funzione Wake-on-LAN sia abilitata nelle impostazioni di AnyDesk del client dormiente.
  • Il sistema operativo e l'hardware del computer remoto siano configurati per supportare Wake-on-LAN (la funzione deve essere abilitata nel BIOS della scheda madre, è necessaria una scheda di rete compatibile e un sistema operativo compatibile).
  • Il dispositivo remoto sia alimentato.

Se queste impostazioni sono state eseguite correttamente, è possibile inviare una richiesta di riattivazione dal computer attivo nella rete A al computer remoto “addormentato” nella rete B tramite AnyDesk.

I server AnyDesk eseguiranno una scansione della rete B alla ricerca di un altro client AnyDesk online, per questo è importante avere un dispositivo aggiuntivo che esegue AnyDesk online nella rete B. AnyDesk chiederà quindi a questo dispositivo aggiuntivo di inviare un Magic Packet, ovvero un segnale di risveglio, che viene inviato dal dispositivo al computer remoto in modalità a basso consumo, contenente l'indirizzo MAC univoco del dispositivo che si desidera riattivare nella stessa rete B.

Aree di utilizzo e vantaggi per le aziende

 

La funzione Wake-on-LAN facilita il funzionamento non presidiato dei dispositivi, permettendo, ad esempio, ai dipendenti di completare un progetto da casa anche se il dispositivo dell'ufficio è già stato spento o consentendo al supporto IT di gestire meglio le macchine a distanza.

In effetti, questa funzione è molto utilizzata negli scenari di gestione delle patch e di manutenzione remota, dove gli aggiornamenti, le patch e i nuovi software richiedono molta larghezza di banda.

Inoltre, la funzione Wake-on-LAN ha anche un effetto positivo sui costi energetici. I dispositivi possono essere spenti se non sono necessari e riavviati da remoto quando servono, in modo da risparmiare energia elettrica durante la giornata.

 

Prova Wake-on-LAN per la tua azienda!

Se pensi che la funzione Wake-on-LAN potrebbe facilitare la gestione dei dispositivi nella tua azienda o sei alla ricerca di una soluzione di desktop remoto che garantisca un accesso remoto di qualità superiore per un migliore supporto remoto e opzioni di lavoro remoto più agevoli, oppure vuoi semplicemente che la tua azienda diventi più ecologica in tempi di aumento dei costi energetici AnyDesk è ciò che fa per te!

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